WAYRA: tra arte e terapia

 

Un’altra straordinaria giornata in Ecuador si é appena conclusa, ed io non posso fare altro che ringraziare la vita per tutte le opportunità che mi regala. Mi trovo a svolgere un periodo di volontariato a Wayra, che collabora con l’associazione ‘Alternativa Ecuador‘ proponendo uno spazio di riconnessione con se stessi e con la terra madre (“Pachamana”). Questo luogo magico ha come obiettivo principale di permettere alle persone di prendersi del tempo proprio, staccare dalla routine quotidiana, concentrarsi su se stessi, meditare e fare un lavoro di sviluppo personale. Per questo sta mattina,  grazie ai numerosi laboratori proposti dall’Associazione, ho potuto finalmente realizzare un altro dei mille sogni che tengono viva la mia mente curiosa: pigingere e lavorare l’argilla, cosa che permette innanzitutto di imparare un’arte che resterà indelebile, di acquisire  maggiore sicurezza  nelle capacità  manuali e infine di  intervenire  in  prima  persona  in un  processo  creativo…

L A   M I A   G I O R N A T A 

Come accade ormai da circa una settimana anche questa mattina mi sono alzata di buon’ora. Questo è dovuto al fatto che la capanna dove alloggio possiede pareti trasparenti e permette ogni mattina al sorgere del sole, alla luce di entrare e invadere tutta la camera facendomi naturalmente passare dal sonno allo stato di veglia, senza mettere nessun allarme.

Questa mattina una novità mi stava aspettando: un laboratorio di ceramica presieduto  dal più famoso artigiano della zona. Il suo nome é Mario ed abita in una dignitosissima casa costruita interamente a mano con rocce ed argilla.  Ovviamente il sorriso e la pazienza sono due tra le doti che possiede questo dolcissimo signore, cosi come la voglia di trasmettere la sua conoscenza attraverso la sua arte. Personalmente amo tantissimo questo genere di attività e sono grata per l’opportunità che mi si é presentata perché mi ha offerto il vantaggio di ricreare oggetti attraverso le tecniche di uno dei mestieri più importanti e antichi del mondo. Ma non solo, utilizzando la manualità si esercita  la pazienza, dote che spesso nella società moderna viene dimenticata e sostituita dal “tutto subito”. La grande tradizione artigianale non deve essere destinata a scomparire, perchè rappresenta l’espressione artistica di chi la compie  incentrata su competenze umane che le macchine non possono rimpiazzare: manualità, ingegno e creatività.

Se conoscete bene la lingua francese e volete saperne di più riguardo all’utilizzo delle tecniche artistiche in campo psicológico, potete  leggere la tesi che scrissi qualche anno fa durante il mio anno accademico di psicología: Psychose et Art-Therapie

Tornando al racconto della mia esperienza, ho realizzato con Mario quattro  differenti tazze: la prima per me, e le altre tre destinate agli amici e che saranno il mio bellissimo regalo natalizio. Passare la giornata a creare questi oggetti é stato molto entusiasmante, piacevole e divertente.

R I F L E S S I O N I

Manipolare  l’argilla che é un materiale  dalle  infinite potenzialità espressive, è un’esperienza creativa e sensoriale molto appagante.  Il  contatto  con  il materiale  vivo  e il tempo necessario per la realizzazione di un oggetto, consente a  chiunque  lo lavori  di rilassarsi e attendere il risultato. Nonostante la nostra vita sia sempre più permeata da tecnologia, informatica e robotica,  lavorare in un laboratorio artigianale non significa fissazione nostalgica e romantica del passato, ma creazione di lavoro, reddito e benessere per se stessi e per la comunità.

Purtroppo non sono ancora riuscita a realizzare il video irinerente alla giornata trascorsa con Mario, vi lascio pero’ quello realizzato durante la pittura…Buona visione =)

 

 

1 commento su “WAYRA: tra arte e terapia”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *