USA: Thanksgiving-day

Il 24 novembre scorso sono stata invitata a festeggiare il mio primo “Giorno del ringraziamento” in una splendida cittadina dell’Oregon: Ashland.  Sono curiosa, amo conoscere cose nuove e mescolare la mia cultura con quella altrui, quindi la mattina ero particolarmente eccitata ed ho iniziato a bombardare le persone di domande.

Il primo giorno del ringraziamento risale al 1621, un’annata prospera e il generoso raccolto indusse alla celebrazione di un intero giorno dedicato a Dio per esprimere la gratitudine di tanta abbondanza. Successivamente questa giornata, fissata al 24 novembre, divenne festa ufficiale e oggi è la festa per eccellenza degli americani che tra l’altro, serve per ricordare i valori fondanti del paese e per rendere omaggio a chi ha servito la nazione.

Ora, se vi state domandando che cosa concretamente gli americani facciano per festeggiare questa giornata, la risposta è molto semplice. Vi basterà pensare allo stereotipo che incondizionatamente accompagna l’immagine degli americani e il gioco sarà fatto: cibo!

pot-loader-6047abec2ec57c18d848f623c036f7fe80236dce689bb48279036c4f914d0c9e

Il thanksgiving-day è una giornata che per tradizione si passa in famiglia con il tacchino a tavola. Mangiando, mangiando e ancora mangiando. Pensate che alcune famiglie iniziano a mangiare dalla mattina presto e non si fermano fino a notte fonda. Fortunatamente, per me, la famiglia che mi ha invitata, si è messa a tavola verso le 16.00 del pomeriggio. Eravamo circa una ventina di persone e l’atmosfera era davvero incredibile. Appena entrata in casa ho capito quanto questa tradizione fosse importante per tutti loro. Nessun dettaglio lasciato al caso: La tavola imbandita di fiori, piatti, bicchieri, ghirlande, candele e colori. Nell’aria si poteva sentire chiaramente l’eccitante atmosfera di gioia e festa. Inondata da tutto questo calore emotivo, mi sono sentita in famiglia, anche se, in realtà, era la prima volta che incontravo quei visi e quelle persone.

In effetti, questo è un particolare che amo e caratterizza i viaggi a cui sarò grata a vita. Il ritrovarsi a riflettere e condividere il positivo delle persone che regalano esperienze ed emozioni che ti accompagnano per giorni e giorni. Tornando all’invito per il giorno del ringraziamento, sono grata per tutte le attenzioni, l’amore e la gentilezza che questa famiglia mi ha offerto, aprendo le porte di casa a una sconosciuta.  Una grande possibilità che mi riempita di gioia.

Ma non sono sensibile solo alle emozioni…quando è arrivato il momento del dolce e ho assaggiato per la prima volta in vita mia la “pumpkin pie” ossia la crostata di zucca, sono rimasta davvero soddisfatta. Una vera prelibatezza che per tradizione deve essere fatta in casa. Un po’ come la crostata della nonna. Una golosità più unica che rara che ricorderò sempre con nostalgia.

1200px-Pumpkin-Pie-Whole-Slice.jpg

Tra una battuta e l’altra, una risata e ottima conversazione, siamo rimasti a tavola gustando portate su portate fino all’una di notte quando, finalmente, si è dichiarata terminata la festa e tutti sono tornati alle quotidianità. Confesso che mi sono addormentata appesantita dalla quantità di cibo ingerita ma vi assicuro che era impossibile resistere.

Di una cosa sono certa, una giornata bellissima che mi è stata regalata da una famiglia meravigliosa. Ho avuto l’opportunità di conoscere e vivere un pezzetto di storia americana e imparato cose che prima non sapevo. Per questo sono grata alla vita e alle buone persone che colorano i miei viaggi di ricordi dolci e indelebili.

23844617_10215183180483701_1338910144888379396_n

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *