L’AUTOSTOP

Molte persone mi chiedono perché faccio l’autostop, ovvero perché a volte chiedo passaggi ad altre persone munite di un veicolo.  A volte non riesco a rispondere, altre la risposta appare ovvia. Amo mettermi in gioco, andare oltre gli schemi, tendere all’infinito e crescere, imparando dalle esperienze di cui a volte mi sento quasi avida.

Ciò che amo del viaggiare in autostop è l’avventura che mi ha sempre offerto, ovvero trovarmi in situazioni diverse da come le avevo immaginate e alla fine si è sempre rivelato come un mezzo divertente per conoscere persone nuove, instaurare relazioni umane davvero uniche e intense e perché no, risparmiare un sacco!

Attualmente, chiedo passaggi perché è un modo per andare oltre gli schemi convenzionali dimostrando a me stessa, e ai miei cari, che i pregiudizi sono solo credenze radicate nella paura dell’ignoto. Infatti, contrariamente a ciò di cui si è convinti, ho conosciuto un centinaio di bellissime persone grazie a questo modo di viaggiare. Con alcune ho anche stretto legami duraturi.

Durante il mio viaggio in USA, feci per esempio circa 5.000km in autostop e non ebbi mai nessun problema. Anzi, dovetti riconoscere la grande disponibilità e amabilità con la quale le persone mi accoglievano sul loro automezzo, interessandosi a me e alla mia storia. Non ultimo mi ha positivamente meravigliata constatare la generosità e l’affetto presente in un continente come quello Americano che, grazie alle suggestioni scaturite dai film e dalle leggende metropolitane narrano di uno popolo poco incline alla solidarietà.  Ricordo infatti che la sensazione di trovare atteggiamenti così disinteressati e altruistici, mi sorprese piacevolmente riempiendo le mie giornate di intensa felicità.

Comunque, come per il viaggiare, paragono anche l’esperienza dell’autostop ad un salto nel vuoto. Quindi se vi state domandando se io ne sia mai stata spaventata, la risposta è affermativa. Nonostante questo, adoro affrontare le paure; quello che sono oggi lo devo a loro e non ho mai lasciato che quella che ritengo una debolezza mentale potesse impedirmi di arricchire i chilometri della mia vita con un bagaglio altrettanto cospicuo di esperienze umane e di belle emozioni.

I    M I E I    C O N S I G L I

-Non trovando aspetti negativi nel fare almeno una volta nella vita un viaggio in autostop, mi piacerebbe condividere con voi le piccole astuzie che ho imparato in questi ultimi anni. Spero che la lettura di questo articolo si dimostri utile per ispirarvi o darvi qualche accorgimento che possa risultare veramente pratico e comodo.

-Esistono diversi modi per fare l’autostop. Il mio consiglio è quello di informarvi su quali siano le dinamiche culturali del posto in cui vi trovate. Per esperienza ritengo che il modo migliore per trovare un passaggio sia quello di recarsi in una stazione di servizio, un autogrill, un benzinaio o in un parcheggio trafficato. Le probabilità infatti, aumentano sicuramente in un area dove le macchine hanno necessità di fermarsi. In conclusione sostare lungo la carreggiata diminuisce decisamente la possibilità che qualcuno si fermi e vi accolga, meglio preferire luoghi dove gli autisti si fermano anche per un breve lasso di tempo.  A quel punto, armati di sorriso, dialogare con le persone e chiedere gentilmente consigli e suggerimenti è un’altra strategia da adottare.

-Infine è possibile praticare l’alternativa classica, quella di mettersi lungo la strada con un bel pollicione in vista, armarsi di pazienza e ringraziare il vostro salvatore. Questa opzione potrebbe però rilevarsi più dispendiosa in termini di tempo ed energie mentali. Comunque se scegliete questa modalità, consiglio di farlo con un bel cartoncino e pennarello. Scrivendo il nome del luogo nel quale siete diretti, gli automobilisti potranno infatti prendere una decisione più facilmente. In questo caso, se la distanza che dovete compiere è abbastanza lunga, consiglio di scrivere una destinazione intermedia sui vostri cartelli in modo che le probabilità di trovare qualcuno che vada nella vostra stessa direzione possano aumentare.

-Un altro consiglio è di privilegiare i camion alle auto, specialmente se la vostra destinazione é lontana.  Avrete infatti molta più probabilità di trovare un passaggio quasi diretto con un camion piuttosto che con un’autovettura. Chiaramente si può essere fortunati e incontrare qualcuno che in auto debba percorrere il vostro stesso tragitto ma le probabilità sono più forti con i camionisti che viaggiano per lavoro sulla strada con conseguenti orari da rispettare il che fa abbassare le probabilità di episodi negativi.

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A T T E N Z I O N E

  • Sconsiglio di fare l’autostop dopo il calar del sole.
  • Preoccupatevi di sapere quali sono i giorni festivi o di riposo per la circolazione di camion e furgoni
  • Controllare il meteo prima di mettervi in marcia
  • Per ultimo ma non meno importante, indipendentemente dalla modalità che scegliete durante l’autostop, armatevi di pazienza. Non scoraggiatevi se non trovate subito un passaggio. Può succedere il caso fortunato in cui i tempi di attesa siano brevissimi ma può accadere che si possa rimaner fermi nello stesso posto per giorni interi. Non demoralizzatevi, alla fine il passaggio si trova sempre e ricordatevi che è il modo più economico, sociale e divertente di spostarsi e fare conoscenza di persone interessanti che mi hanno permesso di entrare nelle loro vita, condividere con loro poche ore o anche giorni interi, ascoltare le loro storie, i loro pensieri e di entrare davvero dentro alle terre in cui viaggiavo perché il mondo offre un’infinità di cose belle, ma la più bella di tutte sono le persone.

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