PRE-VIAGGIO

Eccomi qua, pronta per una nuova avventura. Pronta, ad affrontare nuove sfide raccogliendone i frutti e le ricompense. Sto infatti partendo per un nuovo viaggio. Uno di quelli che sicuramente lascerà indelebilmente un segno dentro di me. Per questo ho deciso di raccontarvi quella che io definisco la fase “pre-viaggio”. Cioè tutto quello che racchiude le emozioni e i preparativi che inevitabilmente precedono ogni nuova partenza.

Le motivazioni che ci spingono a lasciare la nostra terra sono molteplici e affondando le loro radici nella storia di ogni singola persona. Ecco perché credo che sia molto importante riflettere su cosa ci spinge a tendere verso l’infinito viaggiando, perché se ci si dimenticasse la ragione per cui ci si è messi in marcia, si finirebbe per vagabondare senza crescere né maturare realmente.

Personalmente ogni mio viaggio è sempre stato preceduto da un bisogno ed una motivazione differente che si sono consumati ed evoluti strada facendo. Comunque, indipendentemente dalle dinamiche che ci portano a ridurre al minimo l’essenziale riponendolo in uno zaino in spalla e a metterci in cammino, credo che alcuni sentimenti ed emozioni siamo abbastanza universali.

Infatti, dopo la nascita di una motivazione, quando ormai il nostro viaggio si è concretizzato, ci si trova avvolti in un tornado di emozioni, positive e negative.

Non nascondo che nella mia fase pre-viaggio, la paura occupa una parte rilevante. Un po’come una di quelle amiche che non vi lasceranno mai. Vi sbagliate infatti se pensate che io sia immune da questo sentimento. Al contrario, ogni volta che decido di rimettermi in gioco, scopro con stupore che c’è sempre una parte di me che se la fa sotto. Sì, perché viaggiare e tendere all’infinito, significa lanciarsi in un terno al lotto fatto di immaginazione e speranza nel quale però tutto rimane sconosciuto. E l’ignoto fa paura perché si accompagna di incertezze, ambiguità e imprevedibilità. Dall’altro lato della medaglia troviamo però una coppia fantastica. Una di quelle che non divorzierà mai, neanche per scherzo. Parlo dell’eccitazione e dell’adrenalina. Che poi sono gli antidoti perfetti per combattere la paura. Immaginare un viaggio significa viverlo letteralmente ad occhi aperti, consumandolo ancor prima di averlo vissuto. É questo che crea l’adrenalina, perché si muore dalla voglia di scoprire se la nostra fantasia rispecchierà, o meno, la realtà…

E voi? Cosa provate durante la vostra fase pre-viaggio?

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